Siamo passati dalla depressione per il Coronavirus, con le prenotazioni di marzo e aprile interamente cancellate, a quella per un censimento assurdo e di una gravità totale sul piano formale, visto che parliamo dl dati conservati da un’autorità pubblica e passati a un ente privato, con rischio di violazione della privacy». Giusto il tempo di leggere i giornali, ieri mattina, e tra i locatori turistici veronesi iniziava un furente passaparola sull’iniziativa del Comune. Parliamo dell’accordo con Confcommercio per «mappare» le locazioni turistiche tramite una sorta di censimento e, sulla carta, «combattere ogni forma di abusivismo», esaminando le informazioni presenti sui principali portali intemet su cui le strutture si pubblicizzano, ossia Booking e Airbnb, il tutto con la polizia locale già resasi disponibile a fornire a Confcommercio i dati in proprio possesso «nel pieno rispetto della normativa sulla privacy». Ma I locatori non ci stanno. Il presidente, Edoardo Nestori: «Abbiamo saputo dell’accordo soltanto tramite i giornali. E questo nonostante nelle settimane precedenti avessimo incontrato la polizia locale, oltre agli assessori ai tributi e sicurezza offrendo la totale disponibilità a collaborare nella lotta contro l’abusivismo, che affligge in primis le locazioni turistiche regolari. Che nessuno ci abbia informati dell’accordo lo trovo grave —dice Nestori — ma ancor più grave è che i nostri dati vengano forniti da un’autorità pubblica a un ente privato, Confcommercio, che peraltro si è sempre schierato contro i locatori turistici». «Nessuna attività di controllo è stata demandata all’associazione Confcommercio perché non è organo dl vigilanza», spiega il comandante della polizia locale Luigi Altamura – Se avessero letto il testo, cosa che non hanno fatto, o avessero avuto la pazienza di chiedere informazioni alla fonte, avrebbero forse capito che è una attività di mera segnalazione fatta dai siti Internet che sono pubblici. Il protocollo stabilisce il pieno rispetto della privacy e del Gdpr. Infatti, da parte di Confcommercio, che non è una realtà privata ma un rappresentante di categoria, non ci sarà alcun accesso a banche dati comunali ma solo segnalazioni su analisi di dati pubblici. Sarebbe invece interessante chiedere all’associazione, dopo gli incontri in Comune, quante segnalazioni hanno fatto alla Polizia Locale, visto che era stata una mia precisa richiesta».
dal Corriere di Verona del 30/01/2020